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Inter-cettati : Ridimensionati (Liar, Liar)

Il processo Calciopoli 2 continua oggi. Mancini ridimensiona le sue allegazioni del 2006… toh ne esce fuori un bel niente. Si continua però a scoprire i rapporti stretti di Giacintone con le terne arbitrali. Celebrate anche questa? All-night a Milano forse? Ma fateci il piacere. Vigliacchi e imbroglioni – questo si che è un record!

Calciopoli, Mancini ridimensiona le accuse del 2006

È durata poco più di 10 minuti l’attesa deposizione di Rioberto Mancini al processo di Napoli, anche perché gli avvocati della difesa hanno rinunciato a porgli domande. Con l’allenatore del Manchester City ed ex allenatore dell’Inter ha interloquito invece il pm Capuano, che si è soffermato anche sull’ormai celebre telefonata tra Facchetti e Bergamo, per ironia della sorte scovata dai difensori, segno che ormai anche l’accusa si avvale del lavoro della controparte.

Ma sono state soprattutto le proteste per i presunti torti arbitrali quando era alla guida dell’Inter in alcune partite del campionato 2004-2005 l’argomento al centro della deposizione. In particolare, Mancini si è soffermato su Roma-Inter arbitrata da Rosetti e finita 3-3. «Io spesso ho avuto episodi di liti con arbitri – ha detto fra l’altro Mancini – ma a fine gara, presi dalla foga, se ne dicono tante. Nella foga della partita a Rosetti ho detto “pagherete tutto, tu e i tuoi amici di Torino” e alludevo a Moggi, perché pensavo che, essendo lui (Rosetti, ndr) di Torino, avesse a che fare con quelli della sua città. Ma non so niente di particolare a riguardo. Ho fatto un collegamento facile perché pensavo fossero amici. Conosco Moggi da sempre, ma nello specifico il collegamento con Rosetti era dovuto al fatto che l’arbitro è di Torino». Una delle accuse più pesanti rivolte da Mancini a Moggi nel maggio 2006 era quella di avere più volte visto il dg della Juventus negli spogliatoi degli arbitri.

Ora il tecnico jesino fornisce una versione più morbida: «Ho visto Moggi più di una volta nello spogliatoio degli arbitri, ma quiesta era una prassi anche di altri dirigenti di società. Era una cosa che capitava. Magari negli altri casi si poteva trattare di dirigenti addetti agli arbitri, ma non so fornire il nome degli altri dirigenti che mi è capitato di vedere nella mia carriera».

Altro match preso in esame dal pm, la finale di Supercoppa italiana Inter-Juve. In quell’occasione, disse Mancini quattro anni fa, Moggi scese quasi in campo, posizionandosi tra le due panchine durante i supplementari. Adesso il tecnico marchigiano specifica meglio: «Di sicuro era fuori dal terreno di gioco. Ricordo che è successo in quella occasione, non so se è successo in altre, non venne allontanato dall’arbitro». Il pm Capuano a questo punto contesta a Mancini la diversa versione fornita nel 2006: «Lei aveva detto di ricordarlo in altre circostanze. E poi aveva anche detto di non avere mai visto altri dirigenti entrare negli spogliatoi degli arbitri».

Alla fine il pm pone un’altra domanda: «Ricorda di problemi con Bertini su Inter-Perugia? (in realtà si trattava di Perugia-Inter 4-1 con un gol segnato da Rapajc di mano, ndr)». Mancini questa volta proprio non può rispondere, perché all’epoca dei fatti era impegnato altrove: «Non ero l’allenatore dell’Inter in quella stagione e non ricordo comunque problemi particolari con Bertini». Eppure dalle telefonate Bergamo-Facchetti e Bergamo-Bertini, pubblicate in questi giorni, i lamentii per le designazioni dell’arbitro aretino da parte interista sono sotto gli occhi di tutti.

LA TELEFONATA – La sera del 12 maggio 2005, al termine della partita Cagliari-Inter (1­1), l’arbitro Paolo Bertini chiama il designatore Paolo Bergamo per lamentarsi delle pressioni di Giacinto Facchetti prima dell’inizio dell’incontro. «Sa, questa è la tredicesima partita, eh? – dice all’arbitro negli spogliatoi il presidente dell’Inter -. Per ora siamo in perfetta parità: quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate. Eh, sa, per l’Inter non è che sia un grande score». «Non è stato piacevole – commenta Bertini con Bergamo -. A volte è imbarazzante una premessa del genere». Si discute del mani fuori area di Carini, portiere interista, poi si va sulla visita di Facchetti a Bertini, evidentemente all’oscuro del tema della telefonata Bergamo­Facchetti sul 4-4-4 (ma Bergamo faceva così: la dava calda a molti, forse a tutti).

L’INTERCETTAZIONE
BERGAMO- Pronto?
BERTINI – Sei a letto, Paolo eh?
BERGAMO – No, se. Allora?
BERTINI – Com’è andata, che mi dici?
BERGAMO – Mah, ho visto l’ultima mezz’ora perché m’avevano avvertito di questo fallo di mano che. No, non è mica espulsione comunque.
BERTINI – Quella non è espulsione.
BERGAMO- No, non è mica una chiara occasione da rete.
BERTINI – Ma poi si può fare una disposizione di carattere tecnico su tutto ma non c’ha? Forse la mancata percezione di dove fosse come posizione ma non può essere ritenuta una occasione di?
BERGAMO- No, assolutamente.
BERTINI – È stato quello l’unica cosa.
BERGAMO- Protestavano un po’ quelli dell’Inter, so’ un po’ insofferenti, quando?
BERTINI – Eh, me ne so’ accorto. È stata una remata dal primo minuto, poi, eh? Non capisco, non capisco perché. Tra l’altro c’è stato Facchetti a inizio partita, è venuto dentro lo spogliatoio a salutare con quel fare di sempre. “Ah, sa questa è la tredicesima partita, eh? Per ora siamo in perfetta parità: quattro perse, quattro vinte e quattro pareggiate. Eh, sa, per l’Inter non è che sia un grande score”, ha detto. Quindi l’abbiamo preparata in questo modo la partita.
BERGAMO- Mh, mh.
BERTINI- Eh, non è stato piacevole, non è stato piacevole.
BERGAMO – E bisogna che ci parli, sì. (incomprensibile) .più tranquillo in campo. C’avevo già parlato, gliel’avevo già detto, ma questo non capisce un cazzo.
BERTINI – No, ma ho l’impressione. non so nemmeno l’interlocuzione più giusta quale possa essere perché questa veramente… A volte è imbarazzante. Una premessa del genere. Ci siamo guardati tutti, ci siamo guardati tutti prima della partita.
BERGAMO – Ascoltami, quando avrai buttato giù con me, dopo chiama Gigi (probabilmente Pairetto, ndr) che si è accorto che m’hai chiamato.
BERTINI – Dici? Sì, sì certo.
BERGAMO- Capiscimi.
BERTINI – E quindi, niente, insomma, questa situazione te l’ho detta appunto.
BERGAMO – Grazie, comunque la partita, a parte il clima.
BERTINI – Al di là di questo, insomma la partita è poi andata bene.
BERGAMO- Per quella parte lì che ti diceva, ti ci penso io, dai…
BERTINI – Sì, perché tra l’altro non ha neanche senso. Non mi sembra di avere fatto. Anzi, anzi. Vabbuò.
BERGAMO- Buonanotte, ci sentiamo.
BERTINI – Ci sentiamo domani, va.
BERGAMO- Vabbè grazie, ciao.
BERTINI – Ciao.

Afine gara il presidente Cellino dirà: «Si vede che devono far vincere qualcosa all’Inter. A questo punto non so se serva andare a San Siro la prossima settimana».

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