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90o Minuto, calciopoli u Moratti

Jekk kien hemm bżonn li jiċċaqlaq xi ħaġa biex forsi (forsi) tibda toħroġ il-verita dwar l-akkaniment strutturali u medjatiku kontra it-trentakampjoni fl-aħħar dik iċ-ċaqliqa waslet. It-tribunal li ta’ raġuni lil Bobo Vieri u ikkonferma l-attivita ta’ spjunaġġ kondotta mill-Inter u TIM ma kienx tmiem ta’ saga iżda l-aħħar ħolqa ta’ xibka ta’ provi li ser juru fiċ-ċar kif fl-2006 l-ikbar tim taljan kien vittma ta’ komplott dirett lejh maħdum fil-kuriduri ta’ Milan u moħmi iktar fil-kmamar baxxi tar-Ruma ta’ Baldini. Quddiem dawn il-fatti l-għama tat-tifo jirrendi ruħu redikolu u għalxejn tixxejjer il-mantra ta’ ħallelin.

Korruzzjoni lampanti, applikazzjoni perversa u selettiva ta’ liġijiet u prinċipji ad hoc u tranżitorji. Dan kollu frott tal-għira u rabja għal tim li deher li kien se jiftaħ epoka sabiħa ta’ rebħiet u li minflok ġie ikkundannat jiġġerra minn Rimini għal Crotone jistenna il-ġustizzja li bħal Godot ma tasal qatt.

Sejjħulha jekk tridu fissazzjoni. Jekk ma jogħġobkomx taqrawx (jgħid hekk anki Franco) u jekk ma tridux taqraw bis-serjeta dwar dik li wara kollox, iva hija logħba imma hi ukoll dixxiplina, allura taqraw xejn – probabbli anki t-tifo tagħkom għall-benjamini tant puri hija frivola. Araw ftit kif qed tinkixef il-borma li ħadmu tant sew dawk il-menegini misħuta lejn il-bidu ta’ dan is-seklu.

Trenta sul campo.

(artiklu deher fuq www.tuttojuve.com)

Dal caso Vieri alla vergognosa pagina di Calciopoli

Sandro Scarpa

Oggi molti sportivi italiani hanno letto della condanna dell’Inter, obbligata in primo grado a risarcire il suo ex-giocatore Christian Vieri con 1 milione di euro, in solido con Telecom Italia, per spionaggio illegale. Bene, visto che GazzettaCorriere dello Sport e altri quotidiani non sportivi, così attenti in passato a sviscerare le tardive e ondivaghe confessioni del Non Piu’ Credibile Carobbio, pubblica la notizia sganciandola dal quadro complessivo di quella (ennesima) stagione farsesca della Giustizia Sportiva, ci pensiamo noi a fare un breve riassuntino della vicenda.

E’ acclarato che l’Inter utilizzava Telecom (sponsor col patron consigliere Tronchetti Provera) per pedinare non solo suoi giocatori (Vieri, tra gli altri) violando la loro privacy, ma anche (lo sapremo tra pochi giorni) arbitri come De Santis, e dirigenti avversari comeMoggi Giraudo. Nel 2007, con le stesse notizie di reato, la FIGC archiviò invece la posizione dell’Inter (rischiava penalizzazioni pesanti..e ci ricordiamo nel 2007 chi allenava l’Inter e quanto ha vinto..). La Procura (sempre Palazzi) si espresse in questo modo:

“Il Procuratore federale, esaminata la relazione dell’ufficio Indagini sugli accertamenti richiesti dalla Procura federale in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il comportamento di dirigenti della società Internazionale nei confronti dell’arbitro Massimo De Santis, dei calciatori Christian Vieri, Adrian Mutu, Luis Ronaldo Da Lima Nazario, Vladimir Jugovic e del tesserato Mariano Fabiani, ha disposto l’archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritto.

Procedimento archiviato dunque, la Gazzetta, sospetto per chi maneggia bene la nomenclatura giudiziaria, titola “la FIGC assolve l’Inter”. Quanta differenza con i titoli “Salvi Bonucci e Pepe” a fronte dell’assoluzione in 1° e 2° grado dei due giocatori.

Procediamo. Quei pedinamenti e quello spionaggio industriale ai danni di dirigenti di altre squadre, in altri sport (vedi Formula 1) ha indotto altre Federazioni coinvolte, multe di svariate centinaia di milioni. Nel 2007 (coincidenza) alla McLaren viene infatti comminata una multa da 100 milioni di dollari (basterebbe quasi a far fallire l’Inter?) oltre alla perdita di tutti i punti del campionato precedente. E questo perchè alcuni ingegneri McLaren avrebbe sottratto file mail secretate di colleghi Ferrari. L’Inter invece, da quanto risulta nei processi in corso, intercettava e pedinava direttamente i dirigenti della Juventus, soffiando notizie relative a strategie commerciali e di mercato. Vedremo come andrà a finire in un tribunale ordinario.

Sappiamo cosa è successo invece nell’ampio quadro di Calciopoli. Le telefonate più scottanti e le intercettazioni più “scandalose” (Moggi che si lamenta con designatori..) operate da quella branca occulta della security Telecom che faceva capo a Tavaroli e operava per conto dell’Inter, in qualche modo arrivano al nucleo dei Carabinieri guidati dalColonello Auricchio (un pc di Tavaroli fu rinvenuto negli uffici dello staff di Auricchio). Così Auricchio e i suoi cominciano a loro volta a pedinare Moggi, Giraudo, designatori ed arbitri. Primo alt: ma perchè Auricchio non denunciò innanzitutto le operazioni illegali Telecom? Proseguiamo. Auricchio e i suoi intercettano, ma omettono le intercettazioni traFacchettiMorattiGalliani ed arbitri, che verranno fuori molto tempo dopo. Particolare importante: non ci sono chiamate tra Moggi e arbitri, ma solo ai designatori.

Al tempo stesso, stralci di quelle intercettazioni arrivano “casualmente” alla stampa romana(Il Romanista, Panorama). Ci arrivano precedute da due particolari: il colonello Auricchio è grande amico del dirigente della Roma, Baldini; lo stesso Baldini, intercettato a sua volta al telefono con alcuni esponenti FIGC diceva in quei giorni:” vedrai che farò il ribaltone nel calcio italiano”.

A seguito di queste pubblicazioni illegali, frammentarie e parziali di intercettazioni iniziate in modo illegale (anche se non si ha ancora la certezza), iniziò quindi nell’estate del 2006 il processo sportivo, Calciopoli, definito con ammissione di colpa non indifferente “sommario” dallo stesso Abete solo qualche mese fa.

Nel processo vengono coinvolte, tra le altre, la Juve, la Fiorentina, la Lazio, la Regginae in seconda battuta il Milan, per alcune intercettazioni riguardanti l'”addetto alle relazioni arbitrali” Leonardo Meani. Ma in quel processo non ci fu traccia del coinvolgimento dell‘Inter. Come commissario straordinario della FIGC, chiamato a governare il caos e fare “piazza pulita” venne nominato Guido Rossi, ex-consigliere d’amministrazione ed ex e futuro Presidente Telecom. La storia delle sentenze e della condanne sportive è cosa ampiamente nota. Rossi e gli altri “massacrano” la Juve, inventandosi il reato di illecito strutturato e appellandosi non già alle prove ma al sentimento popolare. La Juve non ricorre al TAR dopo i tempi minimi del processo sportivo per non rischiare radiazioni e per supina accettazione.

Nel frattempo parte il processo ordinario, in cui si scoprono clamorosi errori nelle accuse basate su articoli sportivi errati, calcoli su somme di ammonizioni illogici e altre chicche del genere. Il PM Narducci (assoldato in seguito dal Sindaco De Magistris come Assessore, e dimessosi poche settimane fa) col valido aiuto del Colonello Auricchio (anch’egli assoldato da De Magistris con alti incarichi pubblici, anch’egli carriera fulminante) per anni proclamato il celeberrimo “piaccia o non piaccia, non ci sono telefonate dell’Inter”.

Poi, a spese non dello Stato e delle autorità preposte, ma del cittadino Moggi, negli anni vengono acquisite e sbobinate tutte o quasi le centinaia di migliaia di intercettazioni del gruppo di carabinieri di Auricchio e saltarono fuori clamorose chiamate di Facchetti ad arbitri e designatori, con interventi diretti di Moratti, oltre ad altre inedite chiamate che riguardavano Milan ed altre squadre. A quel punto si disse che le telefonate non avevano rilievi penali –anche se poi Moggi viene condannato in primo grado per “potenziale rete di contatti atta ad alterare il campionato” soprattutto per quelle intercettazioni per delle SIM svizzere attribuite in modo artigianale ad alcuni arbitri e mai intercettate (anche se era possibile farlo) mentre la difesa di Moggi dichiara che erano SIM usate come anti-spionaggio (quanta verità!). In ogni caso, Narducci e i suoi non scoprono, in mesi di pedinamenti e intercettazioni dirette, prove di qualsivoglia alterazione e anzi tentano di ricusare il giudice (strano da parte del PM!).

Tuttavia quelle telefonate interiste (e milaniste) avevano ed hanno valore sportivo pesante e avrebbero portato, se uscite nello stesso periodo di quelle di Moggi, ad una pesante penalizzazione dell’Inter e ad un appesantimento della penalizzazione al Milan che, ricordiamolo, riuscì a beccare una penalizzazioni di punti idonea a non perdere la qualificazione in Champions, poi vinta quell’anno. Lo stesso PM Palazzi, sollecitato dalla Juve (e non dalla FIGC!) a fare chiarezza, nel 2011 sente Moratti, non convocandolo in Procura FIGC, ma incredibilmente andando a trovarlo a domicilio, nel suo ufficio nerazzurro.

Poi, con estrema lentezza (ca. 18 mesi) per sentire il solo Moratti ed analizzare una decina di intercettazioni (quanta differenza rispetto ai processi sbrigativi e fallaci di questa estate con 2 gradi per decine e decine di tesserati in poche settimane!) Palazzi arriva ad una relazione in cui accusa Inter (e ancora Milan, oltre ad altre squadre) di aver evidentemente messo in atto comportamenti atti ad alterare il torneo, attivando di fatti un illecito sportivo (accuse peggiori o quantomeno simili a quelle a Moggi, per la quale era stato “inventato” ex-novo il reato di illecito strutturato..).
A quel punto quindi l’Inter, per quei reati per i quali dovrebbe comunque difendersi in un processo sportivo (abbiamo visto quali armi spuntate hanno gli accusati) meriterebbe la retrocessione, oltre ovviamente alla revoca dello Scudetto tolto alla Juve e magari la revoca di qualche altro scudetto.

Ma, come tutti già sapevano, i reati sono prescritti, per pochi mesi. Palazzi avrebbe potuto fare in tempo -lo sapeva- eppure lascia trascorrere i termini e, non solo, invece di deferire l’Inter e Moratti, i quali a quel punto avrebbero potuto appellarsi alla prescrizione ( o rinunciarci andando a processo per chiedere l’assoluzione, anche in nome del compianto Facchetti), Palazzi indica i reati come “prescritti” già nella sua relazione. E Moratti tace e acconsente, dichiarando però ai giornali: “Le parole di Palazzi sono infondate, pericolose e stupide“. Non si ricordano interventi di Petrucci a difesa del Procuratori.

Ciliegina sulla torta: la prescrizione per questi reati sportivi è cambiata subito dopo Calciopoli, accorciandosi ovviamente.

Non ricordiamo poi cosa è accaduto in FIGC quando Andrea Agnelli ha in sintesi rivendicato, vista i reati prescritti all’Inter, quantomeno la revoca del famoso Scudetto di Cartone (o assegnato in Segreteria, che dir si voglia): la FIGC si reputa incompetente nel decidere cosa fare e comunque scopre che non c’è alcun atto di delibera di assegnazione dello Scudetto all’Inter, ma solo un comunicato all’UEFA con la nuova classifica, al netto delle squadre squalificate.

Ieri la giustizia ha condannato l’Inter per Vieri, una piccola piccolissima notizia, una faccenda quasi insignificante. Eppure il destino della Juve dai 91 punti e dagli 8 finalisti di Berlino (più Ibra Nedved), l’epopea dell‘Inter del triplete, del Milan vincitore di Champions, e in definitiva la storia recente del calcio italiano germoglia da lì, da quelle piccole faccende.

Ma ci si interroga più volentieri se ad essere epulso doveva essere Danilo piuttosto cheBrkic.

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17 replies on “90o Minuto, calciopoli u Moratti”

Kumment wiehed. Inti li kemm-il darba ppredkajt minn fuq dan il-blogg kif ukoll minn pulpti ohra li “the law is there to set us free”, “the courts must be allowed to do their job in all tranquility” and so on and so forth, kif donnok twaqqa’ kull kredibilita’ fis-sistema gudizzjarja sportiva f’dan il-kaz partikolari? Din hija mistoqsija onesta u nixtieqek twiegeb b’mod onest. Fil-qosor: e uno fa saltare tutto l’apparato giudiziario in un caso particolare (da Guido Rossi a Palazzi and back), come si fa a difendere altri apparati giudiziarii in altri casi?

Hawn hi. L-arma ta’ l-onesta. Dawn huma l-ispavaldi li għandhom il-monopolju ta’ l-onesta (l-aħħar waħda qaluhielhom il-puri bi striscione daqshiex qisha xi twinning bejn l-innoċenti… “Zeman simbolo del calcio pulito”). Domanda onesta hux? U trid tweġiba onesta. Kif tridha? Nilbsu il-velu ta’ l-injuranza li kulltant issejħulu l-għamad tas-sapport? Trid tgħid forsi li mhux se nisimgħu il-kantiliena faċli ta’ Rubentus u ladroni eċċ eċċ… Ħa nagħtihielek xorta taparsi ma ndunajtx kemm qed tilgħaba tan-naive fir-rigward ta’ sistemi tad-dritt.

Mela kieku qrajt l-artiklu hawn fuq (li jien persważ li int ma qrajtx) kont tinduna kif fil-verita il-“proċess sportiv” kontra il-Juventus ma kien proċess xejn. Kif tista’ issejjaħlu proċess jekk fil-formulazzjoni tal-provi sar l-agħżil li sar ? Kif tista tissejjaħ proċess jekk la l-prova finali, la l-imputazzjoni u lanqas il-“krimini” ma kienu ċari ANZI kellhom jivvintaw en passant u joħolqu termini ad hoc biex mingħalihom jinkastraw lil Moggi. Telefonati? Cosi fan tutti? Mhux difiża hux… imma x’ħin tara li jiġi iffabrikat prova, liġi u kundanna tailor made ad hoc allura x’jibqa mil-liġi tad-dritt?

Anki Ghaddafi kellu l-qrati tiegħu u allura għax isejħilhom liġi allura tajbin? L-imbarazz ta’ Abete u l-FIGC diġa lampanti kif inhu. Lanqas ma jistgħu jindenjaw ruħhom jerfgħu r-responsabilitajiet tagħhom rigwar din-non ġustizzja li saret. Ressqu l-lasti, ivvintaw preskrizzjoni salva Inter u salva Milan u issa salva Roma ukoll.

Faċli inparlaw li dank liem ta’ tifo imma x’ħin tara akkaniment medjatiku li jifforma l-menti ta nies bħalek tinduna għalfejn hawn ħafna li jħawdu l-għidud mal-verita. Rajtha din:

la Gazzetta, sospetto per chi maneggia bene la nomenclatura giudiziaria, titola “la FIGC assolve l’Inter”. Quanta differenza con i titoli “Salvi Bonucci e Pepe” a fronte dell’assoluzione in 1° e 2° grado dei due giocatori.

Ħa nispjegalek x’ġara hemm. Mela fil-każ ta- l-Inter Palazzi ma kien jonqsu xejn biex jgħid li ħatja IMMA preskritti… ġudizzju medjatiku? ASSOLTI.

Bonucci u Pepe li veru ġew assolti skond il-Rosea sfaw “salvati” ? Salvati tipo Roma bil-fidejussjoni (sentejn fuq xulxin)? Tipo Milan ħatja imma jikkontestaw Champions u aħna awaz mar-Rimini? Tipo l-Inter li minn passaporti Falsi a spjunaġġ al telefonati ta Facchetti QATT ma weħlu xejn?

Sempliċi David. Il-ġustizzja sportiva taljana ma teżistix. Jagħmel ħażin Agnelli jibqa jittama. Xorta nispiċċaw it-TAR u nibqgħu telgħin għax kieku kien hemm ġustizzja sportiva “uguale per tutti” u “servibus legis summus” allura kieku iva naċċetta. Imma quddiem provi lampanti bħal dawn li tiġi tkellimni dwar onesta bis-sottointendere kwalunkwistiku dwar Juve li dejjem jisirqu eċċ eċċ… allura ma jkunx hemm għalfejn inwieġeb u noqgħod ngħajjat trenta sul campo,… hekk jew b’hekk il-kampaniliżmu milli jkollu jagħtik.

Servibus legis summus, ut liberi esse possimus.

Slippery slope, Jacques.

Berlusconi, piu’ o meno, affarijiet identici kien jghid fuq il-gustizzja Taljana kollha, hux hekk? Kollha kontrija, jghiru ghalija ghax ghamilt success sul campo e fuori, qabda homor inkalliti u inkallati…

Imbaghad jekk irridu nabbinaw (“ma tezistix!”) il-gustizzja Taljana mal-gustizzja ta’ Gheddafi (jew taht it-Tielet Reich, perche no?), va bene. Imma imbaghad tigix b’il-“the law is there to set us free”. Ghax tigi cajta grotteska.

Nispera li ngawdi sena (almenu) ta’ loghob fantastiku mal-kbir Zdenek. Jekk jista’ jkun minghajr hafna cucati arbitrali. Kemm tmashan Pozzo, mamma mia!

Kwalunkwizmi. Kifghidtlek jekk trid tilghabha tan-naive ghamel int u gawdi lil Zeman. Il-fatti hergin… Kwalunkwe gurista kapaci jaqrahom u jasal ghall-konkluzjoni. Jekk ma tridx jew ma jaqbillekx hag’ohra. Provi okkultati, akkuzi mhawda u ligijiet adattati… Preskrizzjoni ad hoc u federazioni f’konfuzjoni. Qed jaslu biex jindunaw supporters sfegatati ta torino u fiorentina… U kull min indenja ruhu jaqra u jara.

Imbaghad hemm min jeghdha bil-generalitajiet li tbellalu l-media. Probabbli dawn ta l-ahhar qatt ma semghu bil-mitiku Palanca… U ma jigux jghidu li jafu xi tfisser ligi u futbol.

Imbaghad trid tiftakar ukoll li t-taljani huma dawk li jghoddu fost il-proverbji taghhom il-famuza: “se non è vero, è ben trovato.”

M’intix qed twiegeb il-problematika, Jacques. Minflok tfajjar l-aggettivi u l-verbi biex timplika li hadd ma jifhem sahta: kwalunkwizmi, naive, gurista kapaci/inkapaci, min indenja ruhu jaqra/min ma qara xejn etc etc.

Forza Giuve, insomma. Uber alles.

Nista indum inwiegeb u nikteb… deaf ears jghidulhom bl-Ingliz. Wara kollox komdu hekk… spjegazzjoni facli ghat-tifoso standard li jikkuntenta li “tlifna ghax kienu jfottu (minghalih)… u qatt ma rbahna xejn ghax kienu jfottu (minghalih).” It-tezijiet fil-gustizzja sportiva gew smontati. Baqa biss preskrizzjoni izomm kollox flimkien u dik ma hix prova imma skuzanti.

I processi sportivi oggi in Italia: un misto tra decisioni politiche, mediazioni, accordi, derubricazioni, patteggiamenti accettati, patteggiamenti rifiutati (non solo a Conte). Con i pentiti che vengono usati, più che creduti.

U Tavaroli li apertament jghid li Moratti spjuna lil Moggi, u lil xi players ohra (mhux biss Vieri imma miskin nesa ghax ghaddew hafna snin)… Moggi li kien xtara tessere Svizzere biex Moratti ma jkunx jaf lil min qed jixtri… u sadattant Milan Roma u Inter icemplu l-arbitri u desinjaturi imma provi ma jaslux quddiem il-gustizzja sportiva ghax gew skartati fl-inkwizitorja. Il-process ta’ jUve jinqata fuq inqas minn xahar filwaqt li meta rega fetah l-inkjesta fuq Moratti Palazzi dam TMINTAX il-XAHAR biex intervistah u allajbierek f’dak iz-zmien jigi preskritt kollox (ghax ukoll tqassar iz-zmien tal-preskrizzjoni wara Farsopoli).

Minix inwiegeb David??? Ma nafx jemm nista indum nemmen li qed tilghabha tal-injurant.

Tal-injurant xejn.

Ejja naqblu, mela, li, ghal j’abuse, “the law is there to set you free” hija, at best, stqarrija kompletament relattiva.

U li ghal detto j’abuse il-Giuve jaghmlu sew li jimminaw il-kredibilita’ tal-apparat gudizzjarju Taljan. U li ma jixtieqx janalizza l-analogija mal-allegazzjonijiet (serjissimi) ta’ Berlusconi fil-konfront tal-magistratura Taljana. Tghid ghax qatt ma ndenja ruhu jaqra? Jew ghax qed jaghmilha tan-naive?

Naqblu zobb, kif jghid il-Malti.

The law is there to set you free hija realta oggettiva.

Biex tibni dik il-premessa irid ikollok ligi (a) onesta u (b) trasparenti.

Berlusconi u l-magistratura… la nichad u lanqas naqbel – f’dak il-kaz hemm akkuzi differenti u fatti kompletament differenti. Reductio ad absurdum ma jghinx. M’inix qieghed hawn biex niddefendi lil Berlusconi u l-magistrati.. qieghed naghmel kostatazzjoni ta’ fatt dwar kif huwa car li qed tahdem (jew ahjar ma hix qed tahdem) gustizzja taljana. Trid analogiji? Kangaroo court – ikun fejn ikun. Dik analogija. F’kaz ta’ Kangaroo court se tghidli li japplika “the law is there to set you free”?

Again. Naive is beautiful. Forza Roma. Totti forever. U l-hat trick ta’ Palanca (Roma-Catanzaro) u r-rebha ta’ Lecce go l-Olimpico ukoll tort ta’ Moggi. Il-gustizzja sportiva dejjem kellha ragun.

Xi kulltant nimmissja wisq lil Paolo Valenti.

PS cajtiera: l-anqas fil-Giubentus fis-Serie B u, wara, bil-Giuve ta’ Poulsen, Melo u Diego ma rebhu r-Roma!

Pero’ meglio uno scudetto da lupi che 28 da agnelli (jew 5 da moratti)

Facli wisq, fil-fatt. Thobb tisparahom dawn, j’uventus. Les catch-phrases faciles si je mens.

Fl-istess ilsien klassiku li tana l-isem tal-iktar klabb famuż u li kien l-omm ta’ diversi ilsna oħra
“Fiat justitia, et pereat mundus” (Kwalunkwe xebh ma’ xi tip ta’ karozza huwa purament aċċidentali).

Araw naqra din il-catchphrase minghand Xavier Jacobelli (direttore Calciomercato.com nonché ex-direttore della Rosea Bilanista, del Corriere Romanista e di Tuttosport bianconerogranata) kemm hi tajba:

“Vorrei solo ricordare che Conte è in attesa del giudizio del Tnas, il Tribunale Nazionale dell’Arbitrato Sportivo; che è stato condannato in primo grado a dieci mesi e condannato ancora a dieci mesi in secondo grado, nonostante la Corte di Giustizia Federale lo abbia prosciolto dalla vicenda relativa alla partita Novara-Siena; che è stato condannato senza uno straccio di prova, senza un riscontro documentale, senza una intercettazione; che ai suoi legali è stato proibito di controinterrogare il pentito che lo ha accusato e che l’ha sfangata con una pena che definire morbida è semplicemente un eufemismo; che il processo a Conte è stata una farsa e che lo abbiamo misurato anche dal fatto che uno dei membri del collegio giudicante (Sandulli, ndr), quantomeno per una questione di eleganza, non avrebbe dovuto poi andare ad una radio ad affermare che gli era andata anche bene, perchè non era stato condannato per illecito sportivo, per il semplice fatto che non era stato neppure deferito per illecito sportivo; che 23 tesserati avevano scagionato Conte, ma questi 23 tesserati non sono stati deferiti; allora delle due l’una: se c’entravano anche questi 23, dovevano andare a processo anche loro, altrimenti era innocente anche Conte.

Tutto il processo Conte – basta andare a leggersi gli atti, uno ad uno, di primo grado – si regge sul nulla.

In un tribunale ordinario, Conte sarebbe stato assolto con tante scuse. Il presidente del Coni ha affermato in questi giorni che una volta che sarà finita la vicenda delle scommesse e tutti i vari procedimenti che sono in essere, bisognerà porre mano alla riforma della giustizia sportiva. Se c’è una cosa intollerabile in questo Paese, è che per affrontare i problemi, si aspetta sempre dopo, non prima.

Il discorso vale anche per la questione Conte, ma vale anche per l’atteggiamento dei club: la stessa Juventus avrebbe dovuto sollevare la questione della riforma della giustizia sportiva prima che scoppiasse il caso calcioscommesse, perchè è troppo tardi sollevare questi problemi quando si viene toccati direttamente. Noi abbiamo registrato in questi anni una riforma del codice di giustizia sportiva varato nel 2007 che premia i pentiti in una maniera eccessiva; abbiamo registrato il primo giugno scorso, in occasione dell’amichevole che l’Italia giocò a Zurigo contro la Russia, una presa di posizione della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che non è un ente dopolavoristico che si occupa di pesca e di caccia; in base a questa nota diffusa dalle agenzie si diceva che forse il presidente della Federcalcio avrebbe potuto impugnare le sentenze di quella tornata di verdetti che erano stati troppo morbidi nei confronti dei pentiti. Cosa che ovviamente non è stata fatta.

Allora il problema, come sempre, è della struttura del calcio italiano, della Figc e della Lega, che sta stabilendo un record mondiale, anzi galattico, perchè dal marzo 2011 c’è un presidente dimissionario e non eleggono il successore perchè non si mettono d’accordo; e intanto consentono che si giochino partite sul campo di patate del San Paolo oppure a Is Arenas, in uno stadio che non era ancora completato; la Lega lo sapeva benissimo, poteva prendere una decisione di buon senso, cioè invertire i campi: anzichè Cagliari-Atalanta, Atalanta Cagliari, in modo tale che la società sarda potesse completare l’impianto. Ma hanno giocato lì.

Allora la domanda è: quelli che gestiscono il calcio italiano, dalla giustizia sportiva, agli stadi, a tutte le cose che non funzionano, chi li mette lì? Quelli che li votano. Ovvero quando c’è l’elezione del presidente del Federcalcio e della Lega, votano sempre gli stessi. Allora è evidente che a tutti o alla maggioranza di tutti quelli che si occupano di calcio in Italia, stia bene questa situazione di totale, totale, immobilismo. Non cambia mai nulla.

Oggi abbiamo appreso che la Turchia ha superato nella classifica degli stadi e dell’organizzazione del campionato, la Serie A italiana, perchè ha stadi nuovi, perchè ha i soldi e perchè ha impianti degni di questo nome. La Turchia. Complimenti alla Turchia e complimenti ovviamente alla Lega e alla Federcalcio”.

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