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90o Minuto, calciopoli u Moratti

Jekk kien hemm bżonn li jiċċaqlaq xi ħaġa biex forsi (forsi) tibda toħroġ il-verita dwar l-akkaniment strutturali u medjatiku kontra it-trentakampjoni fl-aħħar dik iċ-ċaqliqa waslet. It-tribunal li ta’ raġuni lil Bobo Vieri u ikkonferma l-attivita ta’ spjunaġġ kondotta mill-Inter u TIM ma kienx tmiem ta’ saga iżda l-aħħar ħolqa ta’ xibka ta’ provi li ser juru fiċ-ċar kif fl-2006 l-ikbar tim taljan kien vittma ta’ komplott dirett lejh maħdum fil-kuriduri ta’ Milan u moħmi iktar fil-kmamar baxxi tar-Ruma ta’ Baldini. Quddiem dawn il-fatti l-għama tat-tifo jirrendi ruħu redikolu u għalxejn tixxejjer il-mantra ta’ ħallelin.

Korruzzjoni lampanti, applikazzjoni perversa u selettiva ta’ liġijiet u prinċipji ad hoc u tranżitorji. Dan kollu frott tal-għira u rabja għal tim li deher li kien se jiftaħ epoka sabiħa ta’ rebħiet u li minflok ġie ikkundannat jiġġerra minn Rimini għal Crotone jistenna il-ġustizzja li bħal Godot ma tasal qatt.

Sejjħulha jekk tridu fissazzjoni. Jekk ma jogħġobkomx taqrawx (jgħid hekk anki Franco) u jekk ma tridux taqraw bis-serjeta dwar dik li wara kollox, iva hija logħba imma hi ukoll dixxiplina, allura taqraw xejn – probabbli anki t-tifo tagħkom għall-benjamini tant puri hija frivola. Araw ftit kif qed tinkixef il-borma li ħadmu tant sew dawk il-menegini misħuta lejn il-bidu ta’ dan is-seklu.

Trenta sul campo.

(artiklu deher fuq www.tuttojuve.com)

Dal caso Vieri alla vergognosa pagina di Calciopoli

Sandro Scarpa

Oggi molti sportivi italiani hanno letto della condanna dell’Inter, obbligata in primo grado a risarcire il suo ex-giocatore Christian Vieri con 1 milione di euro, in solido con Telecom Italia, per spionaggio illegale. Bene, visto che GazzettaCorriere dello Sport e altri quotidiani non sportivi, così attenti in passato a sviscerare le tardive e ondivaghe confessioni del Non Piu’ Credibile Carobbio, pubblica la notizia sganciandola dal quadro complessivo di quella (ennesima) stagione farsesca della Giustizia Sportiva, ci pensiamo noi a fare un breve riassuntino della vicenda.

E’ acclarato che l’Inter utilizzava Telecom (sponsor col patron consigliere Tronchetti Provera) per pedinare non solo suoi giocatori (Vieri, tra gli altri) violando la loro privacy, ma anche (lo sapremo tra pochi giorni) arbitri come De Santis, e dirigenti avversari comeMoggi Giraudo. Nel 2007, con le stesse notizie di reato, la FIGC archiviò invece la posizione dell’Inter (rischiava penalizzazioni pesanti..e ci ricordiamo nel 2007 chi allenava l’Inter e quanto ha vinto..). La Procura (sempre Palazzi) si espresse in questo modo:

“Il Procuratore federale, esaminata la relazione dell’ufficio Indagini sugli accertamenti richiesti dalla Procura federale in ordine a numerosi articoli di stampa riguardanti il comportamento di dirigenti della società Internazionale nei confronti dell’arbitro Massimo De Santis, dei calciatori Christian Vieri, Adrian Mutu, Luis Ronaldo Da Lima Nazario, Vladimir Jugovic e del tesserato Mariano Fabiani, ha disposto l’archiviazione del procedimento, non essendo emerse fattispecie di rilievo disciplinare procedibili ovvero non prescritto.

Procedimento archiviato dunque, la Gazzetta, sospetto per chi maneggia bene la nomenclatura giudiziaria, titola “la FIGC assolve l’Inter”. Quanta differenza con i titoli “Salvi Bonucci e Pepe” a fronte dell’assoluzione in 1° e 2° grado dei due giocatori.

Procediamo. Quei pedinamenti e quello spionaggio industriale ai danni di dirigenti di altre squadre, in altri sport (vedi Formula 1) ha indotto altre Federazioni coinvolte, multe di svariate centinaia di milioni. Nel 2007 (coincidenza) alla McLaren viene infatti comminata una multa da 100 milioni di dollari (basterebbe quasi a far fallire l’Inter?) oltre alla perdita di tutti i punti del campionato precedente. E questo perchè alcuni ingegneri McLaren avrebbe sottratto file mail secretate di colleghi Ferrari. L’Inter invece, da quanto risulta nei processi in corso, intercettava e pedinava direttamente i dirigenti della Juventus, soffiando notizie relative a strategie commerciali e di mercato. Vedremo come andrà a finire in un tribunale ordinario.

Sappiamo cosa è successo invece nell’ampio quadro di Calciopoli. Le telefonate più scottanti e le intercettazioni più “scandalose” (Moggi che si lamenta con designatori..) operate da quella branca occulta della security Telecom che faceva capo a Tavaroli e operava per conto dell’Inter, in qualche modo arrivano al nucleo dei Carabinieri guidati dalColonello Auricchio (un pc di Tavaroli fu rinvenuto negli uffici dello staff di Auricchio). Così Auricchio e i suoi cominciano a loro volta a pedinare Moggi, Giraudo, designatori ed arbitri. Primo alt: ma perchè Auricchio non denunciò innanzitutto le operazioni illegali Telecom? Proseguiamo. Auricchio e i suoi intercettano, ma omettono le intercettazioni traFacchettiMorattiGalliani ed arbitri, che verranno fuori molto tempo dopo. Particolare importante: non ci sono chiamate tra Moggi e arbitri, ma solo ai designatori.

Al tempo stesso, stralci di quelle intercettazioni arrivano “casualmente” alla stampa romana(Il Romanista, Panorama). Ci arrivano precedute da due particolari: il colonello Auricchio è grande amico del dirigente della Roma, Baldini; lo stesso Baldini, intercettato a sua volta al telefono con alcuni esponenti FIGC diceva in quei giorni:” vedrai che farò il ribaltone nel calcio italiano”.

A seguito di queste pubblicazioni illegali, frammentarie e parziali di intercettazioni iniziate in modo illegale (anche se non si ha ancora la certezza), iniziò quindi nell’estate del 2006 il processo sportivo, Calciopoli, definito con ammissione di colpa non indifferente “sommario” dallo stesso Abete solo qualche mese fa.

Nel processo vengono coinvolte, tra le altre, la Juve, la Fiorentina, la Lazio, la Regginae in seconda battuta il Milan, per alcune intercettazioni riguardanti l'”addetto alle relazioni arbitrali” Leonardo Meani. Ma in quel processo non ci fu traccia del coinvolgimento dell‘Inter. Come commissario straordinario della FIGC, chiamato a governare il caos e fare “piazza pulita” venne nominato Guido Rossi, ex-consigliere d’amministrazione ed ex e futuro Presidente Telecom. La storia delle sentenze e della condanne sportive è cosa ampiamente nota. Rossi e gli altri “massacrano” la Juve, inventandosi il reato di illecito strutturato e appellandosi non già alle prove ma al sentimento popolare. La Juve non ricorre al TAR dopo i tempi minimi del processo sportivo per non rischiare radiazioni e per supina accettazione.

Nel frattempo parte il processo ordinario, in cui si scoprono clamorosi errori nelle accuse basate su articoli sportivi errati, calcoli su somme di ammonizioni illogici e altre chicche del genere. Il PM Narducci (assoldato in seguito dal Sindaco De Magistris come Assessore, e dimessosi poche settimane fa) col valido aiuto del Colonello Auricchio (anch’egli assoldato da De Magistris con alti incarichi pubblici, anch’egli carriera fulminante) per anni proclamato il celeberrimo “piaccia o non piaccia, non ci sono telefonate dell’Inter”.

Poi, a spese non dello Stato e delle autorità preposte, ma del cittadino Moggi, negli anni vengono acquisite e sbobinate tutte o quasi le centinaia di migliaia di intercettazioni del gruppo di carabinieri di Auricchio e saltarono fuori clamorose chiamate di Facchetti ad arbitri e designatori, con interventi diretti di Moratti, oltre ad altre inedite chiamate che riguardavano Milan ed altre squadre. A quel punto si disse che le telefonate non avevano rilievi penali –anche se poi Moggi viene condannato in primo grado per “potenziale rete di contatti atta ad alterare il campionato” soprattutto per quelle intercettazioni per delle SIM svizzere attribuite in modo artigianale ad alcuni arbitri e mai intercettate (anche se era possibile farlo) mentre la difesa di Moggi dichiara che erano SIM usate come anti-spionaggio (quanta verità!). In ogni caso, Narducci e i suoi non scoprono, in mesi di pedinamenti e intercettazioni dirette, prove di qualsivoglia alterazione e anzi tentano di ricusare il giudice (strano da parte del PM!).

Tuttavia quelle telefonate interiste (e milaniste) avevano ed hanno valore sportivo pesante e avrebbero portato, se uscite nello stesso periodo di quelle di Moggi, ad una pesante penalizzazione dell’Inter e ad un appesantimento della penalizzazione al Milan che, ricordiamolo, riuscì a beccare una penalizzazioni di punti idonea a non perdere la qualificazione in Champions, poi vinta quell’anno. Lo stesso PM Palazzi, sollecitato dalla Juve (e non dalla FIGC!) a fare chiarezza, nel 2011 sente Moratti, non convocandolo in Procura FIGC, ma incredibilmente andando a trovarlo a domicilio, nel suo ufficio nerazzurro.

Poi, con estrema lentezza (ca. 18 mesi) per sentire il solo Moratti ed analizzare una decina di intercettazioni (quanta differenza rispetto ai processi sbrigativi e fallaci di questa estate con 2 gradi per decine e decine di tesserati in poche settimane!) Palazzi arriva ad una relazione in cui accusa Inter (e ancora Milan, oltre ad altre squadre) di aver evidentemente messo in atto comportamenti atti ad alterare il torneo, attivando di fatti un illecito sportivo (accuse peggiori o quantomeno simili a quelle a Moggi, per la quale era stato “inventato” ex-novo il reato di illecito strutturato..).
A quel punto quindi l’Inter, per quei reati per i quali dovrebbe comunque difendersi in un processo sportivo (abbiamo visto quali armi spuntate hanno gli accusati) meriterebbe la retrocessione, oltre ovviamente alla revoca dello Scudetto tolto alla Juve e magari la revoca di qualche altro scudetto.

Ma, come tutti già sapevano, i reati sono prescritti, per pochi mesi. Palazzi avrebbe potuto fare in tempo -lo sapeva- eppure lascia trascorrere i termini e, non solo, invece di deferire l’Inter e Moratti, i quali a quel punto avrebbero potuto appellarsi alla prescrizione ( o rinunciarci andando a processo per chiedere l’assoluzione, anche in nome del compianto Facchetti), Palazzi indica i reati come “prescritti” già nella sua relazione. E Moratti tace e acconsente, dichiarando però ai giornali: “Le parole di Palazzi sono infondate, pericolose e stupide“. Non si ricordano interventi di Petrucci a difesa del Procuratori.

Ciliegina sulla torta: la prescrizione per questi reati sportivi è cambiata subito dopo Calciopoli, accorciandosi ovviamente.

Non ricordiamo poi cosa è accaduto in FIGC quando Andrea Agnelli ha in sintesi rivendicato, vista i reati prescritti all’Inter, quantomeno la revoca del famoso Scudetto di Cartone (o assegnato in Segreteria, che dir si voglia): la FIGC si reputa incompetente nel decidere cosa fare e comunque scopre che non c’è alcun atto di delibera di assegnazione dello Scudetto all’Inter, ma solo un comunicato all’UEFA con la nuova classifica, al netto delle squadre squalificate.

Ieri la giustizia ha condannato l’Inter per Vieri, una piccola piccolissima notizia, una faccenda quasi insignificante. Eppure il destino della Juve dai 91 punti e dagli 8 finalisti di Berlino (più Ibra Nedved), l’epopea dell‘Inter del triplete, del Milan vincitore di Champions, e in definitiva la storia recente del calcio italiano germoglia da lì, da quelle piccole faccende.

Ma ci si interroga più volentieri se ad essere epulso doveva essere Danilo piuttosto cheBrkic.